Nel 2022 il Codice della Crisi ha previsto nuovi obblighi in capo all’imprenditore, che dovrà dotare la propria società di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Nella pratica, questo cosa significa?
Quali sono le responsabilità in caso di inadempimento?
E soprattutto: è solo l’ennesimo adempimento sterile o invece vi sono anche vantaggi?
Intorno a questo nuovo obbligo vedo grande fermento e interesse fra studiosi e professionisti, ma la mia impressione è che il vero messaggio non sia ancora arrivato ai veri protagonisti: gli imprenditori.
Di certo esiste anche un problema di comunicazione da parte del mondo dei professionisti, che troppo spesso parlano (parliamo) in un linguaggio che non è quello degli imprenditori.
Ed è per questo che ritengo utile tentare di illustrare il significato di questo nuovo obbligo in termini più comprensibili.
- Un nuovo obbligo: a chi si applica?
Il nuovo obbligo, entrato in vigore il 15 luglio 2022, riguarda tutte le società, anche le piccole.
Pur essendo stato introdotto con il Codice della Crisi e dell’Insolvenza (l’ex “Legge Fallimentare”), l’obbligo di adeguati assetti non si applica solo alle imprese in crisi.
Al contrario, la nuova disciplina riguarda soprattutto le società che godono di buona salute finanziaria ed economica, perché è finalizzata a far emergere con tempestività gli eventuali primi segnali di crisi, intercettandola prima che la situazione diventi irrecuperabile.
- Adeguati assetti: perché è stato introdotto un nuovo obbligo a carico delle imprese?
Nel riformare la materia del fallimento e della crisi di impresa, il Legislatore ha deciso di puntare forte sull’emersione tempestiva della crisi di impresa, nel presupposto che una crisi presa in tempo abbia maggiori possibilità di essere affrontata con serenità e, quindi, superata.
E’ per questo che la Legge richiede agli amministratori di dotare le proprie società di Adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, cioè di strumenti di gestione, pianificazione e controllo tali da consentire di intercettare i primi segnali di:
- tensioni finanziarie;
- criticità nel ciclo economico;
- distruzione del valore;
- eccessiva esposizione a rischi.
- Cosa accade se non mi adeguo? Quali sanzioni o responsabilità?
Non esiste una vera e propria sanzione diretta in caso di inadempimento.
In caso di difficoltà economico finanziarie, tuttavia, il non aver dotato la società di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili potrebbe pregiudicare l’accesso a una procedura di composizione negoziata o agli altri strumenti previsti per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.
Ciò aumenta fatalmente la probabilità di fallimento (che oggi ha cambiato nome in “liquidazione giudiziale”).
In caso di default, agli amministratori riconosciuti responsabili della mancata adozione di adeguati assetti potrebbero essere contestate responsabilità di duplice natura:
- civile: i creditori della società rimasti insoddisfatti potrebbero rivalersi sul patrimonio personale dell’amministratore;
- penale, per reati di bancarotta (aggravamento del dissesto).
Sul punto, si registrano già le prime sentenze di condanna degli amministratori inadempienti ed è prevedibile che, in futuro, il tema degli adeguati assetti sarà considerato sempre più centrale nei procedimenti giudiziari riguardanti l’operato degli amministratori di società.
- Adeguati assetti: cosa significa e in cosa consistono?
Prima del 15 luglio 2022, l’obbligo di adeguati assetti presentava un contenuto piuttosto generico, nel senso che la Legge rimetteva al personale giudizio degli amministratori la scelta di quali e quanti strumenti adottare.
Tale indeterminatezza aveva finito per rendere l’obbligo, di fatto, “impalpabile” e quindi vastamente inapplicato.
Per questo motivo, con la Riforma del Codice della Crisi il Legislatore ha deciso di stabilire un contenuto più esplicito, preciso e definito.
Per ragioni di spazio non è qui possibile scendere nel dettaglio, anche se nel mio blog l’organizzazione aziendale è un argomento che tratto spesso.
Si può sintetizzare affermando che un sistema di adeguati assetti dovrebbe prevedere almeno:
- strumenti organizzativi (organigramma, funzionigramma, un sistema di deleghe codificato, procedure interne);
- pianificazione finanziaria e di tesoreria;
- business plan;
- monitoraggio di alcune tipologie di debito scaduto;
- individuazione delle variabili strategiche che creano il valore dell’impresa;
- controllo di gestione.
- Come amministratore di una PMI, come faccio a rispettare questi nuovi obblighi? Esiste un modello valido per tutte le società?
La novità riguarda principalmente le PMI, perché le società di maggiori dimensioni si sono dotate già da molti anni di modelli organizzativi adeguati, mediante strutture interne create ad hoc.
Per le PMI, si tratta ora di traslare quei modelli organizzativi anche nelle PMI, ancorché in maniera proporzionale alla specifica realtà. Non si richiede infatti a una PMI di replicare gli assetti organizzativi di una società quotata, sarebbe improponibile: il processo andrà avviato con le dovute proporzioni.
Non esiste un modello di assetti organizzativi “universale” o standardizzato, efficace e funzionale per tutte le imprese.
Al contrario, il percorso di adeguamento alla nuova disciplina dovrà essere costruito in maniera “sartoriale”, adeguando gli strumenti organizzativi alla specifica realtà e alle risorse disponibili.
- E’ solo un inutile costo o invece ci sono dei vantaggi? Come influisce nel rapporto con le banche?
Oltre a essere un obbligo di Legge, l’adozione di adeguati assetti rappresenta un’interessante opportunità di evoluzione per l’impresa e presenta numerosi benefici:
- garantisce agli amministratori un miglior controllo dell’azienda e delle sue performance;
- mette gli amministratori nelle condizioni di assumere decisioni meglio ponderate, perché basate su informazioni di qualità e non solo contabili;
- consente di captare in tempo eventuali segnali di crisi di impresa.
Gli adeguati assetti migliorano inoltre i rapporti con le banche, soprattutto alla luce delle regole di vigilanza bancaria in vigore dal 2021.
Le nuove Linee Guida EBA sono destinate infatti a rivoluzionare il modo in cui le banche attribuiscono il merito creditizio delle imprese, spostando l’attenzione dai dati storici (bilanci, dichiarazioni dei redditi, situazioni contabili) ai dati prospettici (business plan).
E’ prevedibile che, in futuro, le imprese con migliori assetti organizzativi avranno maggiori chance di essere finanziate dal sistema bancario.
- Conclusioni
In un contesto già caratterizzato da mille regole e adempimenti, dal 15 luglio 2022 il Codice della Crisi ha introdotto un nuovo obbligo in capo agli amministratori di società: l’adozione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
L’obbligo riguarda anche le PMI e consiste nell’allestimento di strumenti organizzativi e di controllo di gestione che vadano aldilà dei meri dati contabili e che siano in grado di captare i primi segnali di crisi.
In caso di inadempimento, le conseguenze in capo agli imprenditori possono essere molto pesanti.
Aldilà di questo rischio, l’adozione di strumenti organizzativi all’avanguardia consente all’impresa di evolversi e all’imprenditore di avere un maggior controllo della sua azienda.
Se sei un imprenditore e vuoi testare il grado di controllo sulla tua azienda, prova a rispondere ad alcune domande.