Nell’avviare una start up, la scelta di restare da soli o di mettersi in società con altri è fra le più delicate.
In entrambi i casi ci sono pro e contro, da tenere ben presenti prima di assumere una decisione dalla quale è difficile tornare indietro.
- La scelta iniziale. Da soli o con altri soci?
Quando si avvia un’impresa sono molte le scelte da prendere.
Fra queste, una delle più importanti è scegliere se partire con uno o più soci o completamente da soli.
Qual è la soluzione migliore?
Partiamo con il dire che non c’è una risposta valida in assoluto per tutti i casi, ma la bontà della scelta dipende da molti fattori.
In questi 15 anni di consulenza alle aziende, soprattutto piccole e medie, ho avuto occasione di conoscere sia imprenditori “solitari” di successo, sia compagini societarie molto affiatate.
Non sono mancati ahimè anche i casi di insuccesso, talvolta dovuti proprio a una scelta iniziale sbagliata.
- Soci finanziatori e soci attivi
Prima di individuare quali sono i principali pro e contro dello stare da soli o con dei soci, è importante distinguere fra le due principali tipologie di socio: il socio finanziatore e il socio attivo.
Il socio finanziatore
Il socio finanziatore non intende più di tanto partecipare alla vita dell’impresa, che considera né più né meno al pari di un investimento finanziario, una scommessa su cui puntare: se l’attività dovesse andare bene, ci guadagnerà, altrimenti avrà semplicemente perso l’investimento.
Una scommessa, insomma.
Il socio attivo
Per il socio attivo, invece, la prospettiva della sua partecipazione all’impresa è completamente differente.
Egli infatti condivide con te il progetto imprenditoriale.
Magari avete fatto delle esperienze lavorative simili e quindi condividete le conoscenze e la voglia di fare questa nuova avventura.
Nella maggior parte dei casi, il socio attivo appartiene alla tua cerchia di amicizie.
L’idea di fondo è di dividervi il peso finanziario dell’investimento per poi dedicare tutto o parte del vostro tempo lavorativo alla vostra nuova creatura.
- Stare da soli: pro e contro
Partiamo dal dire che, in molti casi, la scelta di stare da soli dipende anche da aspetti caratteriali.
Aldilà di tutte le considerazioni “aziendalistiche” che si possono fare, non bisogna mai sottovalutare il fatto che lo stare in società con qualcuno richiede una mentalità aperta e positiva.
Quasi come in un matrimonio, anche in azienda lo stare insieme richiede capacità caratteriali di diplomazia ed empatia che – va ammesso – non tutti hanno.
Se tali caratteristiche mancano allora meglio partire da soli, perché ogni tipo di società con altri sarebbe destinato all’insuccesso.
In media, poi, avviare un’impresa da soli richiede un maggior impegno:
- di risorse finanziarie;
- di energie mentali.
Non potendo contare su un socio, l’imprenditore “solitario” deve essere particolarmente abile a creare un’organizzazione aziendale forte e consapevole, capace di supportarlo (e perché no, all’occorrenza anche sostituirlo…) nei momenti di necessità.
- Mettersi in società: pro e contro
Avviare un’impresa richiede sempre un certo investimento iniziale.
Spesso la ragione principale per cui ci si mette in società è proprio la volontà di dividere il peso finanziario dell’investimento iniziale.
Un altro buon motivo per associarsi è quando i soci hanno esperienze, caratteristiche professionali e una rete di relazioni complementari, per cui la loro unione genera un’impresa più forte e con un potenziale maggiore rispetto alla mera sommatoria dei singoli soci.
Si pensi ad esempio a un ristoratore che desidera aprire un locale in un’altra città.
Da solo, non avrebbe la possibilità di gestire al meglio (con l’occhio del padrone, direi io…) il nuovo ristorante.
Invece con un socio presente (un socio attivo, ovviamente, non un mero socio finanziatore) il nuovo locale avrà maggiori probabilità di successo, anche sfruttando la rete di relazioni.
Di contro, quando si è in più soci il processo di assunzione delle scelte imprenditoriali diventa più complesso:
- fare o non fare un investimento;
- potenziare l’organico;
- aprire nuovi punti vendita;
- entrare in un altro mercato.
Più sono i soci e più tutto diventa complicato, perché ognuno avrà la sua (legittima) opinione e allora bisognerà essere molto bravi (e diplomatici) per riuscire a trovare un punto di incontro soddisfacente per tutti.
Per non parlare di quando gli affari iniziano a zoppicare.
Ai primi segnali di una crisi, infatti, i soci sono chiamati a prendere decisioni delicate:
- tagliare i costi;
- ricapitalizzare;
- fermarsi e mettere in liquidazione;
- usare uno strumento di risoluzione della Crisi di impresa;
- riposizionarsi e riprogrammare il futuro con nuovi investimenti.
In questi casi, trovare un punto d’incontro può diventare ancora più difficile.
Un altro momento in cui lo stare in società con altri soci può costituire un limite è quando si presenta un investitore esterno intenzionato ad acquistare la società.
In questi casi, i soci potrebbero avere interessi divergenti:
- chi vuole monetizzare il prima possibile l’investimento e quindi sarebbe disposto a vendere anche a cifre basse (tipicamente, il socio finanziatore);
- chi crede nel progetto e vuole continuare a far crescere l’azienda, magari per metterla sul mercato fra qualche anno;
- chi ha interesse a far entrare nuovi soci, per allargare la propria rete di relazioni e per disimpegnare un po’ di risorse da destinare magari a nuovi progetti.
In questi casi potrebbero crearsi situazioni di stallo anche molto gravi.
- E allora, meglio da soli o in società? Qualche consiglio
Come già detto, non c’è una risposta valida per tutti, ma qualche consiglio mi sento di darlo:
- prima di iniziare, predisponi un business plan attendibile che ti dirà quanti soldi servono: informazione fondamentale per valutare la reale necessità di condividere l’investimenti con altri soci;
- se, per una tua caratterialità, non te la senti di condividere con altri una tua creatura, allora meglio stare da solo;
- se decidi di associarti, individua i punti di forza di ciascun socio per sfruttare appieno il potenziale. Magari qualcuno avrà una migliore rete di relazioni, altri una maggiore capacità organizzativa, altri ancora vanteranno una consolidata esperienza nel settore. Tutti saranno preziosi se remeranno nella stessa direzione;
- con i tuoi soci, prendetevi tutto il tempo necessario per stabilire le regole di funzionamento della società prima di costituirla dal notaio. In questi casi, la regola “patti chiari e amicizia lunga” è quanto mai cruciale!
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