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Conoscere lo stato di salute della tua azienda è il primo passo per prendere le decisioni giuste.

I dati contabili, però, non bastano, perché incapaci di cogliere i fattori intangibili che creano valore e ricchezza per la tua azienda.

Per questo occorre un approccio innovativo, lavorando per creare una Reportistica Smart in grado di monitorare in tempo reale ciò che davvero conta: i “parametri vitali” della tua azienda.

 

 

  1. Come sta andando la mia azienda?

Un vero imprenditore dovrebbe sempre, in ogni momento, essere nelle condizioni di sapere se la sua azienda sta andando bene o male.

Si tratta dell’informazione basilare per un sano governo dell’azienda, perché è solo conoscendone a fondo e in tempo reale lo stato di salute che l’imprenditore potrà:

  • comprendere in tempo se qualcosa sta andando storto e porvi rimedio quando si è ancora in tempo;
  • pianificare la crescita, lo sviluppo e gli investimenti.

 

E ciò vale per tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni, quindi anche (soprattutto, oserei dire) per le piccole e le piccolissime.

Le PMI, infatti, hanno risorse limitate e non si possono permettere il lusso di scivoloni.

Per questo motivo, diventa di vitale importanza riuscire a misurare con precisione lo stato di salute dell’azienda.

 

Nonostante ciò, tantissimi imprenditori avvertono il problema di non avere strumenti per monitorare lo stato di salute della loro azienda.

 

 

  1. Ma non bastano i dati contabili?

Chiedi a un imprenditore “come sta andando la tua azienda” e quasi sicuramente ti risponderà: “prendiamo un bilancio aggiornato e proviamo a vedere…”.

E’ ancora molto radicata in Italia l’idea che la contabilità sia uno strumento efficace, se non l’unico, per tenere sotto controllo lo stato di salute di un’azienda.

E invece così non è, soprattutto nella nostra economia che si evolve a ritmi vertiginosi, con cambiamenti che avvengono a velocità mai sperimentate prima.

 

Nell’attuale mercato, monitorare lo stato di salute di un’impresa significa andare ad comprendere se l’azienda sta creando o sta distruggendo valore nel lungo termine.

E il valore delle nostre imprese è principalmente quello intangibile, cioè quello legato a fattori quali:

  • la qualità e l’intensità delle relazioni con i clienti;
  • la capacità di innovazione;
  • la qualità del clima aziendale, le capacità e le caratteristiche di dipendenti e collaboratori;
  • l’efficacia dei sistemi informatici.

 

Tutti fattori che la contabilità non è in grado di cogliere.

La contabilità altro non è che la mera rilevazione degli effetti monetari e finanziari di azioni e politiche di gestione poste in essere in mesi (o addirittura anni) precedenti.

Non importa su la tua azienda sia grande, piccola o piccolissima: pensare di poterla governarla basandoti solo sui dati contabili sarebbe come guidare un’automobile fissando lo sguardo solo sullo specchietto retrovisore.

C’è decisamente bisogno di qualcosa di più.

 

  1. Una Reportistica Smart per avere sempre il polso della situazione

L’attenzione va quindi spostata sui fattori intangibili, quelli cioè alla base della catena di creazione del valore dell’impresa.

Per monitorarli, occorre preliminarmente individuarli.

Bisogna cioè “mappare” la catena del valore dell’impresa, ovverosia quel percorso ideale attraverso il quale l’azienda genera (o distrugge, in alcuni casi) ricchezza.

Effettuata questa mappatura, si tratterà di individuare alcuni Indicatori Chiave (cd. KPI) in grado di misurare i singoli fattori di creazione del valore.

 

“Non si può gestire ciò che non si può misurare”, scrivevano Robert Kaplan e David Norton, gli ideatori della Balanced Scorecard.

 

Farò un esempio per spiegarmi meglio.

Alla base del valore di ogni impresa c’è la qualità dei rapporti con la clientela e la capacità di attrarre nuovi clienti.

L’imprenditore deve chiedersi quali siano i fattori chiave per migliorare su questo fronte. Poi, una volta individuati questi fattori chiave, occorrerà stabilire degli obiettivi.

Se, ad esempio, l’obiettivo è “avere una clientela fidelizzata”, allora potremo andare a misurare la percentuale di vecchi clienti che, in un determinato periodo, hanno ripetuto l’acquisto.

Se invece l’obiettivo è quello di allargare la cerchia dei clienti, perché magari ci troviamo in fase di start up, allora sarà utile misurare il numero o la percentuale di nuovi clienti.

 

Se mappati e incasellati all’interno di un sistema ordinato e ragionato, tutti questi KPI saranno in grado di dare all’imprenditore, in tempo reale, informazioni preziose sullo stato di salute della sua azienda.

 

Facendo un paragone con il campo medico, sarebbe come mettere il paziente sotto continuo monitoraggio dei suoi parametri vitali: temperatura corporea, battito cardiaco, pressione arteriosa, frequenza respiratoria.

 

 

  1. Come si fa? Vale solo per le grandi aziende?

A prima vista, si potrebbe pensare che la costruzione di un simile sistema di Reportistica Smart sia qualcosa di complicato da realizzare, soprattutto per le piccole e medie imprese che hanno risorse limitate.

Così non è.

Non occorrono grandi investimenti monetari, solo un po’ di tempo da dedicare.

L’unico fattore che non può davvero mancare, infatti, è una forte volontà dell’imprenditore, la voglia di riprendere il controllo della sua azienda attraverso strumenti di management cuciti su misura.

 

 

  1. Conclusioni

Per prendere le decisioni giuste, occorre possedere le informazioni giuste.

Come abbiamo visto, i dati contabili da soli non bastano.

Occorre portare l’innovazione in azienda, puntando a costruire una Reportistica Smart in grado di:

  • evidenziare i fattori creatori di valore per l’impresa;
  • fissare gli obiettivi;
  • monitorare lo stato di salute e la percentuale di raggiungimento degli obiettivi.

 

 

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